Ferdinando Valentini
UOS di Endocrinologia per i Disturbi dell’Identità di Genere, AO S. Camillo-Forlanini, Roma
Annullamento delle caratteristiche femminili: defemminilizzazione
Gli effetti degli estrogeni sulle caratteristiche fisiche femminili non possono essere antagonizzati da farmaci anti-estrogeni, quali tamoxifene e farmaci correlati, come per il maschio con gli anti-androgeni. La terapia androgenica di induzione delle caratteristiche maschili è in grado peraltro, in breve tempo (2-3 mesi) di eliminare l’evento più femminile di questi soggetti, le mestruazioni, con soddisfazione del paziente.
Induzione delle caratteristiche maschili: virilizzazione
Gli androgeni (tab 1) esercitano un potente effetto virilizzante, che è completo in un periodo medio di 24-48 mesi. Anche in questo tipo di soggetti la risposta è condizionata da fattori genetici e costituzionali.
I farmaci usati sono gli esteri del testosterone somministrati per via intramuscolare ogni 10-15 giorni (Testoviron 250 mg®, Sustanon 250 mg®), alla dose media mensile di 300-400 mg. Dal 2007 è disponibile l’undecanoato di testosterone i.m. (Nebid 1000 mg®), che si somministra ogni 3-4 mesi. Gli androgeni per via orale (undecanoato di testosterone, Andriol®) sono assolutamente da sconsigliare, data la loro potenziale epato-tossicità, che in alcuni casi può evolvere fino alla induzione di un cancro del fegato. Alternativa alla terapia i.m. è la somministrazione di androgeni trans-dermici in gel. Peraltro questi ultimi preparati, come anche il Nebid 1000 mg® sono meno efficaci nell’induzione della virilizzazione, mentre sono senza dubbio da raccomandare dopo l’ovariectomia nella terapia di mantenimento a lungo termine.
Tabella 1 Androgeni |
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Somministrazione | Dosaggio |
Intra-muscolo | Sustanon® fiale da 250 mg Testoviron t® fiale da 250 mg Nebid® fiale 1000 mg |
Transdermica | Androgel® 50 mg bustine Testogel ® 50 mg bustine Testim® 50 mg tubi monodose Tostrex® 2% gel 60 g tubo |
Dal punto di vista pratico:
- fase pre-chirurgica: esteri del testosterone 125-250 mg i.m. ogni 10-15 giorni, regolando la dose con il dosaggio del testosterone plasmatico eseguito al nadir del periodo di somministrazione, mirando al valore medio del range di normalità per il sesso maschile;
- fase post-chirurgica: undecanoato di testosterone 1000 mg i.m. ogni 3-4 mesi, regolando la dose con il dosaggio del testosterone plasmatico eseguito a metà e al nadir del periodo, mirando al valore medio del range di normalità per il sesso maschile.
Effetti “desiderati” della terapia ormonale nei DIG F-t-M
La virilizzazione ottenibile con la terapia androgenica comporta una progressiva riduzione della disposizione di grasso corporeo nelle sedi estrogeno-dipendenti, con contemporaneo incremento delle masse muscolari e della forza del soggetto. La crescita dei peli corporei è solitamente soddisfacente, specie per barba e baffi. Acne e aumento della secrezione di sebo, con perdita dei capelli e comparsa della tipica calvizie maschile fronto-temporale sono le inevitabili conseguenze dell’effetto androgenizzante del testosterone.
Il volume delle mammelle è scarsamente ridotto con la terapia androgenica, tanto da dover sempre ricorrere a interventi di chirurgia estetica per ottenere un buon risultato.
Il clitoride aumenta di volume e lunghezza in modo molto differente da soggetto a soggetto e quasi mai raggiunge dimensioni tali da permettere una penetrazione vaginale.
Molti soggetti sottoposti alla terapia virilizzante riferiscono un aumento della libido, a volte eccessiva.
Effetti “indesiderati” della terapia ormonale nei DIG F-t-M
I possibili effetti indesiderati della terapia androgenica possono essere così sintetizzati:
- ipertensione arteriosa;
- epatite acuta (rara);
- aumento dei globuli rossi, con incremento dell’ematocrito (poliglobulia) e rischio di sindrome da iperviscosità ematica;
- ritenzione idro-salina e comparsa di edemi degli arti inferiori;
- eccessivo aumento della libido, con turbe del comportamento.
La terapia ormonale per gli interventi chirurgici maggiori
Prima di ogni procedura chirurgica maggiore è consigliabile sospendere la terapia androgenica in atto, per almeno 30-40 giorni, per ridurre i rischi trombo-embolici intra- e post-operatori e minimizzare i problemi di coagulazione.
La terapia ormonale dopo l’ovariectomia
La terapia con testosterone deve continuare per il mantenimento delle caratteristiche maschili e per combattere l’inevitabile osteoporosi legata alla carenza estrogenica, che gli androgeni cortico-surrenalici non sarebbero in grado di contrastare.
Tabella 2 Monitoraggio della terapia ormonale nella transizione F-T-M |
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Timing | Valutazione |
3, 6, 9, 12 mesi e poi ogni 9-12 mesi | Testosterone totale Emocromo (valore max Ht 50%) Transaminasi Colesterolo totale e LDL Antitrombina III e fibrinogeno Glicemia |
BIBLIOGRAFIA
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