Contraccezione di barriera

Maria Grazia Deiana, Salvatore Monti, Vincenzo Toscano
UOC Endocrinologia, AO Sant’Andrea, Facoltà di Medicina e Psicologia, Sapienza Università di Roma

 

PRESERVATIVO O CONDOM
Cosa è
. Originariamente era costituito da intestino di animale, conosciuto come dispositivo di controllo delle nascite già da molti secoli. A partire dal 1920, la maggior parte dei condom è in lattice. Attualmente la maggior parte dei condom continua ad essere prodotta in lattice, sebbene siano presenti in commercio anche condom in poliuretano, indicati nei soggetti allergici al lattice, ma con maggior rischio di rottura e potenza contraccettiva minore. Attualmente la produzione dei condom è soggetta a un controllo di qualità standardizzato, secondo le direttive WHO 2004.

Come funziona. Il condom consiste in una sottilissima guaina che avvolge completamente il pene in erezione, evitando il contatto diretto con l’apparato genitale della donna, influendo in modo minimo sulla sensibilità di entrambi. Alcuni uomini però riferiscono una riduzione del piacere sessuale e difficoltà nel suo utilizzo.

Modalità. L’efficacia dipende dal buon utilizzo. Deve essere posizionato sul pene in erezione prima di qualsiasi contatto con l’apparato genitale della donna e non al momento dell’eiaculazione, in quanto l’uomo, già all’inizio dell’erezione, può emettere alcune gocce di secrezione che potrebbero contenere spermatozoi. L’uomo deve ritirare il pene dalla vagina prima che l’erezione cessi, per evitare che lo sperma refluisca fuori dal preservativo. Si può, per maggiore precauzione, utilizzare in associazione al preservativo un prodotto spermicida. Secondo Nieschlag, 19 coppie su 100 concepiscono nel primo anno di utilizzo del condom, dato sicuramente migliore rispetto all’85% di concepimenti nel caso di rapporti sessuali non protetti.

Vantaggi: comodità d’uso, libera vendita, riduzione del rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili (MST), soprattutto nei confronti dell’infezione da HIV.

 

DIAFRAMMA
Cosa è
. È una cupola di gomma o silicone, fissata su un anello flessibile di metallo, che la donna posiziona sul fondo della vagina, in modo da coprire la portio e il tratto superiore della vagina ed impedire agli spermatozoi di penetrarvi.

Come funziona. Il diaframma deve essere posizionato 2-3 ore prima del rapporto sessuale e deve essere mantenuto in sede per 6-8 ore (la permanenza più prolungata può causare infezioni e irritazioni). Successivamente, potrà essere riutilizzato dopo pulizia con acqua fredda e sapone neutro, asciugato e riposto con cura all’interno di una scatola.
Il diaframma può essere utilizzato con un prodotto spermicida, in modo da aumentarne l’efficacia contraccettiva.

Modalità e indicazioni. Viene prescritto dal ginecologo dopo visita, poiché deve adattarsi anatomicamente e quindi deve essere dell’esatta misura: in commercio esistono diaframmi di diametro variabile da 50 a 150 mm.
L’uso del diaframma è più indicato nelle nullipare, soprattutto in coloro che non hanno partorito per via naturale, in quanto dopo il parto vaginale compaiono modificazioni dell’utero che rendono più difficile l’adattamento del metodo e ne riducono l’efficacia. Può essere utilizzato durante l’allattamento o nei casi in cui l’uso del contraccettivo orale è controindicato. Non è indicato nelle adolescenti, poiché richiede una notevole conoscenza della propria anatomia ed esperienza.
La sicurezza nell’uso del diaframma dipende dall’addestramento della donna.

Controindicazioni. Malformazioni o malposizioni della vagina o del collo dell’utero (prolasso uterino, cistocele o rettocele), allergia alle creme spermicide e/o al lattice, nelle donne che hanno avuto un parto vaginale. Considerando che ha un’efficacia solo relativa nel proteggere dalle MST, è controindicato nel caso di infezione da HIV nota.

Effetti collaterali: irritazioni vaginali (bruciore, dolore, reazioni allergiche, disturbi urinari) per sensibilità agli spermicidi. Questi ultimi, inoltre, possono modificare la flora vaginale facilitando l’insorgenza di vaginiti o infezioni delle vie urinarie.

 

BIBLIOGRAFIA

  • Nieschlag E, et al. Andrology, Male reproductive health and dysfunction. Springer 2010.
  • Zanoio L, et al. Ginecologia e ostetricia. Editrice Masson. Edizione 2009.