Si definisce irsutismo l’abnorme presenza di peli terminali, duri e grossolani, in sedi dove essi sono normalmente assenti e tipiche del sesso maschile (aree androgeno-dipendenti): labbro superiore, mento, addome, schiena, areola del capezzolo, petto, regione sovrapubica. L’irsutismo è una condizione clinica frequente, in genere benigna, anche se può costituire il primo segno di un’affezione più seria se associato a segni di virilizzazione (ipertrofia clitoridea, modificazioni della voce, caduta dei capelli ed ipertrofia muscolare). E’ importante distinguere l’irsutismo dall’ipertricosi, termine con il quale si indica un aumento diffuso di peli delicati e sottili (velli), che tuttavia non sono dipendenti dagli ormoni androgeni.

QUAL È LA CAUSA?

L’irsutismo è la risposta del follicolo pilifero alla stimolazione androgenica. I principali ormoni responsabili dell’irsutismo sono il dididrotestosterone (DHT), il testosterone, l’androstenedione, il deidroepiandrosterone (DHEA) ed il suo solfato (DHEA-S). Nell’unità pilosebacea il DHT determina un incremento della crescita del pelo attraverso un’accelerazione ed un potenziamento della fase di sviluppo, ed un aumento della sintesi intracellulare dei lipidi della ghiandola sebacea. Ne conseguono irsutismo e seborrea, la quale a sua volta rappresenta un fattore eziopatogenetico dell’acne. L’irsutismo è quasi sempre legato ad una condizione di iperandrogenismo endocrino, dovuto all’eccessiva produzione di androgeni da parte dell’ovaio o della ghiandola surrenale. Le cause sono molteplici: sindrome dell’ovaio policistico, iperplasia surrenalica congenita, tumori virilizzanti. Tuttavia, può derivare anche da una maggiore utilizzazione periferica degli androgeni da parte del bulbo pilifero (irsutismo idiopatico). Anche l’assunzione volontaria o inconsapevole di farmaci (antiepilettici, corticosteroidi, steroidi anabolizzanti, progestinici) può esserne una causa (irsutismo iatrogeno).

COME SI DIAGNOSTICA?

La diagnosi clinica è semplice in quanto i segni clinici dell’iperandrogenismo sono facilmente rilevabili con l’esame obiettivo attraverso il punteggio di Ferriman-Gallwey. Si assegna un punteggio da 0 (assenza di peli) a 4 (presenza di peli francamente virili), per ognuna delle nove zone cutanee analizzate. Per poter parlare di irsutismo il conteggio dei singoli valori deve essere superiore a 8. E’ importante valutare l’epoca e la velocità di comparsa dell’irsutismo. Infatti, la comparsa di irsutismo accompagnata da acne ed irregolarità mestruali è solitamente graduale e nella maggior parte dei casi esordisce alla pubertà. Un’insorgenza più tardiva, rapida ed ingravescente, è fortemente suggestiva per la presenza di un tumore, ovarico o surrenalico. Nella diagnostica di laboratorio gli esami ormonali di base sono la valutazione di 17 idrossiprogesterone, DHEA solfato, testosterone, prolattina, eseguiti durante la fase follicolare precoce (entro il 7° giorno del ciclo mestruale) insieme ad un’ecografia pelvica transvaginale.

CHE COSA SI CONSIGLIA?

Rivolgersi ad uno specialista endocrinologo e/o ginecologo che, in seguito alla valutazione della singola situazione, deciderà tra le varie opzioni terapeutiche disponibili. Il trattamento infatti, deve essere mirato caso per caso a ridurre la sintesi e la secrezione di androgeni, nonché la loro utilizzazione periferica a livello dei recettori degli organi-bersaglio. I farmaci utilizzati comprendono farmaci che inducono l’inibizione della produzione androgenica ovarica (contraccettivi orali) e farmaci che inducono un’inibizione della produzione androgenica surrenalica (ketoconazolo, glucocorticoidi). Trovano inoltre campo di azione gli antiandrogeni, ciproterone acetato, flutamide e spironolattone, che agiscono come antagonisti dei recettori per gli androgeni. Questi ultimi vanno associati a terapia contraccettiva per evitare, in caso di gravidanza, anomalie dello sviluppo sessuale di un feto maschio. La terapia ormonale dell’irsutismo agisce principalmente inibendo la crescita di nuovi peli e sono necessari almeno 6 mesi di terapia per giudicare l’efficacia del farmaco. Un trattamento estetico è essenziale per eliminare la peluria preesistente ed è indicato in associazione alla terapia farmacologica. L’elettrolisi, la diatermia o l’uso di entrambe, sono metodi che consentono una rimozione definitiva del pelo. Tuttavia, queste devono essere eseguite solo dopo che è stata ridotta l’iperproduzione di androgeni o bloccata la loro azione periferica. L’efficacia della terapia viene valutata attraverso la riduzione del tempo che la paziente impiega per la rimozione meccanica dei peli.